La villa risale alla metà del XIX secolo, voluta da un facoltoso proprietario terriero, Giovanni Spinozzi, a cui si deve l’originario nome di “Villa Spinozzi”. Diventata negli anni ’30 dimora di Berardo Cerulli Irelli, dal 2004 è proprietà della famiglia di imprenditori e mecenati, Di Serafino.
Il nome attuale di “Villa Corallo” è da ricollegare probabilmente alla lavorazione del corallo,
fiorente sulla costa teramana tra il XIX e XX secolo.
La residenza spicca per la sua monumentalità, la possente volumetria su quattro livelli,
l’impianto rettangolare “compatto e serrato”.
Il fronte dell’edificio colpisce per la ricchezza delle decorazioni; lesene, modanature, simboli araldici danno al complesso un’immagine piuttosto manieristica.
Sul lato ad ovest della villa, la piccola cappella privata ottocentesca costituisce
l’elemento architettonico predominante all’interno del parco.
Sul lato est, il porticato impreziosito da colonne romane e la fontana ravvivata da graziosi putti in pietra.
La tenuta si trova al centro di un comprensorio di ottanta ettari di verde incontaminato, nel cuore di quello che un tempo era un ricco insediamento rurale; lo testimoniano le due grandi dependance che affiancano la villa a definire un impianto a “C”.
A rafforzare il forte legame della villa con la “terra” circostante è inoltre la scelta di edificare
il manufatto su un antico asse che attraversa da nord a sud l’intero complesso.
Una significativa corte centrale, dalla quale partono due grandi androni, ne tracciano l’attraversamento.
Un prezioso lavoro di restauro conservativo ha riportato alla luce gli antichi splendori.
Una menzione particolare meritano gli impianti tecnologici. La villa è riscaldata e raffrescata
grazie all’uso di bio masse di recupero della nostra azienda agricola.
Economia, sì, ma che sia sostenibile. “Circolarità” nell’uso delle “risorse”, materiali e intellettuali.
Tutto ciò e molto di più è Villa Corallo…